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Riccardo Pisetti

Abbiamo fatto due parole con Riccardo Pisetti, giovanissimo fotografo trentino. Nelle sue foto sbirciamo dentro un buco della serratura, che cattura pensieri e momenti che fuggono via.

CIAO! PARLACI UN PO’ DI TE.
Ciao! Io sono Riccardo, nato nel 1998 a Rovereto, dove ancora vivo e studio. Attualmente frequento l’ultimo anno del Liceo Artistico Depero, indirizzo di Cinema e Audiovisivi, ambito nel quale vorrei continuare dopo la maturità.

COM’È NATO IL TUO INTERESSE PER LA FOTOGRAFIA E PERCHÈ HAI SCELTO LA FOTOGRAFIA ANALOGICA?
Ho iniziato a fotografare prendendo la macchina in mano e provando nella più totale ignoranza. Tuttavia tre anni fa scoprii che era una cosa per me interessante, affinando man mano la tecnica così da esprimere ciò che a parole non sono mai riuscito. Ho iniziato a scattare in analogico circa un anno e mezzo fa, anche se l’interesse per la pellicola l’ho sempre avuto, vedendola come un qualcosa di magico, tra reazioni chimiche e casualità. Ho cominciato però per caso, in quanto avevo dei rullini che giravano per casa, qualcuno scaduto, e mi sono detto “perché no?”. Così ne ho inserito uno nella vecchia macchina di mio padre e via.

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Riccardo Pisetti

HAI UN FOTOGRAFO PREFERITO O COMUNQUE CHE ABBIA ISPIRATO IL TUO MODO DI FOTOGRAFARE?
Certamente uno dei primi fotografi a motivare la mia passione e la mia visione è stato Robert Capa, del quale venni a conoscenza durante una mostra tenuta a Verona, che visitai con mia zia quando avevo tredici anni. Coloro che mi hanno influenzato maggiormente per composizione e luce sono invece Alex Webb e Martin Parr, due f0t0reporter della Magnum, dei quali mi sono innamorato dopo aver visto i loro lavori.

PARLIAMO UN PO’ DI ATTREZZATURA, QUALI MACCHINE FOTOGRAFICHE E PELLICOLE USI?
A livello di attrezzatura mi piace viaggiare leggero, utilizzando una Ricoh KR-10X che avevo a casa, ed un 28mm come lente. Per un periodo ho utilizzato anche una Nikon FE. Mi piacerebbe comprare una macchina a telemetro nei prossimi mesi in quanto la trovo una tecnologia interessante. A livello di pellicole mi divido tra il bianco e nero e il colore, che amo in ugual misura, e che scelgo in base al momento e al luogo in cui mi trovo. Per il bianco e nero prediligo la pellicola Kodak TMAX 400, del quale ammiro la grana e l’estrema nitidezza, mentre per il colore preferisco la Kodak Gold 200, del quale mi piace la resa cromatica particolarmente calda, anche se sogno di scattare con la Kodachrome, ormai sfortunatamente fuori produzione.

STAI LAVORANDO A QUALCHE PROGETTO O C’È QUALCHE PROGETTO A CUI VORRESTI LAVORARE?
Attualmente non sto lavorando a nessun progetto, l’unico lavoro su cui vorrei concentrarmi adesso è quello di scansione dei negativi, che sono tanti e portano via tempo. Vengo però da qualche viaggio in città come Copenaghen e Zagabria, dove ho scattato parecchio, in quanto prediligo la fotografia di viaggio e il reportage. In realtà sto anche pensando ad un progetto incentrato sulla fashion photography, mia altra passione, del quale però sto ancora definendo i dettagli.

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Riccardo Pisetti

COSA TI PIACE FOTOGRAFARE E COSA RENDE SPECIALE UNA FOTO PER TE?
Io amo fotografare la gente. Un viso oppure un’espressione del corpo, affiancato a qualsiasi altra cosa, può voler dire di tutto. In più le persone rappresentano ciò che è la loro realtà, ciò che vivono e in una maniera o nell’altra lo mostrano sempre.
Scatto fotografie per colmare il mio bisogno insaziabile di catturare attimi di vita altrimenti persi, cercando di raccontare una storia attraverso l’immagine.
Per me una fotografia speciale non è per forza quella con una composizione studiata e la luce perfetta, ma piuttosto quella che anche grazie ad un solo piccolissimo frammento di tempo racconta qualcosa di grande.

COSA NE PENSI DELLA FOTOGRAFIA IN ITALIA IN QUESTO MOMENTO E DEL SUCCESSO SEMPRE MAGGIORE CHE LA FOTOGRAFIA ANALOGICA CONTINUA AD AVERE ANCORA ADESSO?
Attualmente, anche grazie al fenomeno dei social network, molti fotografi stanno emergendo facendosi scoprire da tantissime persone. Purtroppo questo fa si che si vedano spesso in giro foto molto simili che seguono solo mode o tendenze del momento.
L’uso della pellicola in fotografia è aumentato e continua ad avere successo, ma credo che anche questa sia una moda destinata a ridimensionarsi, perdendo molti sperimentatori occasionali. In ogni caso non sono contrario a questa ampia diffusione perchè permette di far conoscere un mondo affascinante a molte persone, svelando talenti e facilitando la compravendita di materiale analogico.

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Riccardo Pisetti

C’È QUALCHE GIOVANE FOTOGRAFO ITALIANO CHE TI SENTI DI CONSIGLIARE?
In Italia come dicevo ci sono un sacco di talenti, anche giovani. Tra questi il primo che mi viene in mente è Giovanni Cioli, fotografo lombardo del mio stesso anno.

HAI DEGLI INTERESSI AL DI FUORI DELLA FOTOGRAFIA CHE INFLUENZANO I TUOI LAVORI?
Al di fuori della fotografia ho moltissimi interessi; sono un grande appassionato di musica, che mi ispira mi da forza e mi fa sfogare quando compongo qualcosa o suono. Amo i libri ed il cinema, ambito nel quale vorrei lavorare come direttore della fotografia, dove però ho uno stile totalmente diverso da quello delle mie fotografie. Faccio arrampicata per sentire un feeling dalla terra e cerco di viaggiare ogni volta che ne ho occasione. L’insieme di queste diverse passioni è sicuramente una parte della mia fotografia

DOVE POSSIAMO VEDERE LE TUE FOTO?
Se volete vedere le mie fotografie potete trovarmi su instagram.com/riccardo.pisetti, mentre potete vedere alcune stampe quando mi capita di fare piccole mostre. Grazie di tutto e alla prossima!

 

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