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Marco Fasoli

Abbiamo parlato con Marco Fasoli, art-director e fotografo di Verona, che vive e lavora a Milano. Fotografie in bianco e nero, scattate per far tornare alla mente persone, sensazioni, ricordi.

CIAO! PARLACI UN PO’ DI TE.
Ciao, mi chiamo Marco, ho 27 anni e sono di Verona. Subito dopo essermi diplomato in Arti Grafiche ho deciso di buttarmi nel “fantasmagorico” modo del lavoro. Dopo una manciata di esperienze a progetto e qualche anno da freelance, oggi vivo e lavoro a Milano come art-director e lead designer presso un’agenzia di comunicazione.

COM’È NATO IL TUO INTERESSE PER LA FOTOGRAFIA E PERCHÈ HAI SCELTO LA FOTOGRAFIA ANALOGICA?
È nato tutto in un modo un po’ ingenuo, grazie ai primi cellulari con fotocamera integrata, solo successivamente mi sono cimentato con apparecchi più appropriati. Per quanto riguarda la “scelta” dell’analogico…beh non fu proprio una decisione ricercata. Il fatto era che le vecchie macchine fotografiche erano le uniche che potessi permettermi. Solo in seguito il tutto si rivelò una sorta di presa di posizione di cui tutt’ora ne amo la gestualità, il sapore e l’immaginario.

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Marco Fasoli

HAI UN FOTOGRAFO PREFERITO O COMUNQUE CHE ABBIA ISPIRATO IL TUO MODO DI FOTOGRAFARE?
Ad essere sincero non sono un fanatico della materia, ho sempre apprezzato le persone in grado di scattare in modo istintivo e spontaneo preservando così una certa potenza evocativa e narrativa. Se dovessi pensare ad un fotografo/artista in particolare in grado di incarnare tutto questo direi Dash Snow, scomparso a 28 anni nel 2009…le sue Polaroid autobiografiche parlano di eccessi e degrado urbano.

PARLIAMO UN PO’ DI ATTREZZATURA, QUALI MACCHINE FOTOGRAFICHE E PELLICOLE USI?
Negli anni ho utilizzato principalmente una Canon AE1 ed una Canon Canonet. Ho giocherellato un po’ anche con la Polaroid SX-70 e la Polaroid Spirit 600 che però ho praticamente abbandonato perché economicamente insostenibili. In quanto a pellicole invece ne ho testate una discreta gamma: Rollei Infrared 400, Fomapan 200/400, Kentmere 100/400, Ilford HP5, Kodak T-Max, Agfa e altre ancora. Sono praticamente quasi tutte pellicole bianco e nero così da poterle sviluppare agilmente anche in casa.

STAI LAVORANDO A QUALCHE PROGETTO O C’È QUALCHE PROGETTO A CUI VORRESTI LAVORARE?
Escludendo qualche piccola raccolta non ho mai avuto un approccio progettuale e metodico nei confronti della fotografia, si tratta piuttosto di una sorta di narrazione ed archiviazione di persone, momenti, sensazioni e ricordi. È piacevole scovare foto che non ricordavi nemmeno di aver scattato, regalano un melanconico spaccato sul proprio passato che stavamo lentamente dimenticando.
I Raein cantavano: “scatto una foto alle cose che perdo e la chiamo memoria”.

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Marco Fasoli

COSA TI PIACE FOTOGRAFARE E COSA RENDE SPECIALE UNA FOTO PER TE?
Il miei soggetti preferiti, sono le persone e la loro quotidianità. Detto così sembro un mezzo stalker ma ciò che intendo dire è che passando molto tempo ad osservare attentamente amici, colleghi e tutte le persone con cui ho a che fare giorno per giorno, mi viene naturale estendere questa visione alla fotografia cercando di descrivere al meglio un soggetto o una particolare situazione.

COSA NE PENSI DELLA FOTOGRAFIA IN ITALIA IN QUESTO MOMENTO E DEL SUCCESSO SEMPRE MAGGIORE CHE LA FOTOGRAFIA ANALOGICA CONTINUA AD AVERE ANCORA ADESSO?
Ritengo sia stupendo il fatto che ci siano ancora persone che sfruttino questo tipo di approccio alla fotografia. Penso sia sempre interessante e formativo il fatto di documentarsi, oltre che sulle avanguardie, anche sui processi e metodi più artigianali e tradizionali.

C’È QUALCHE GIOVANE FOTOGRAFO ITALIANO CHE TI SENTI DI CONSIGLIARE?
Uno su tutti è certamente Davide Regoli, un’amico toscano che appartiene ad un’altra epoca. Un estro creativo ed una filosofia ineccepibili. Potete vedere una piccola parte del suo immenso lavoro qui: davideregoli.com

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Marco Fasoli

HAI DEGLI INTERESSI AL DI FUORI DELLA FOTOGRAFIA CHE INFLUENZANO I TUOI LAVORI?
Sicuramente la mia esperienza professionale nel campo del design e della comunicazione hanno avuto il loro peso.
Oltre alle arti visive la mia prima passione rimane la musica, in particolare suonarla e comporla, tutto l’immaginario che ne consegue mi hanno senza dubbio influenzato.

DOVE POSSIAMO VEDERE LE TUE FOTO?
Le mie foto sono sparse per il web quindi vi ho preparato una raccolta ad hoc su facebook che trovate qui.
Qui di seguito invece una carrellata dei miei primissimi scatti, una finestra sul mio passato più modesto: marcofasoli.wordpress.com/photo
Mi trovate anche su instagram instagram.com/marco_fasoli

 

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